C'è poco da sognare o, solo, figurarsi immaginifiche promozioni. A Como si deve andare per vincere, e non sarà facile, vista l'attitudine del Grifo a rivitalizzare moribondi o feriti gravi. Ma tant'è, se è vero, come è vero, che una seconda sconfitta sarebbe un colpo quasi mortale per il Grifo, che cadrebbe in una sorta di depressione e in un vortice di polemiche, sfiducia, contestazione, bassa autostima, dal quale uscire, potrebbe non essere semplice se non impresa improba. Baldini studia soluzioni e rimedi, passando per cambi di moduli e interpreti, ma sarà sufficiente? Non è che il problema piuttosto che il sarto o il cuoco non sia la stoffa o gli ingredienti per il minestrone? Dopo Como verrà a farci visita il Sudtirol, del rinvigorito Bisoli. Una squadra data per predestinata alla retrocessione dai soliti tromboni pomposi e saccenti che sputano sentenze per poi essere clamorosamente smentiti. Come quel famoso giornalista, che dicono esperto di B, il quale predisse un infausto destino al Perugia di Al vini ed una trionfale conclusione per il Parma di Buffon e soci. Ad oggi, e ripetiamo, ad oggi, non riusciamo ad individuare cinque squadre più deboli del Grifo, se volessimo pensare ad una salvezza diretta, ma stentiamo a trovarne tre o quattro peggio di noi. Poi, magari, e speriamo con tutto il cuore, Baldini farà il miracolo e tra due o tre mesi staremo sopra sette o otto squadre, con prospettive più tranquillizzanti. Le parole contano, i fatti ancor di più.
Bisogna vincere in qualsiasi modo....la stoffa è quella che è ma bisogna avere il coraggio di cambiare modulo ed interpreti....difesa a quattro, dentro Iannoni e Beghetto, fuori Santoro e Kouan
Non sono mai stato un menagramo ;casomai lo sono per me stesso, visto il mio stato di salute. Posso però dire che vincere a Como, mi pare un tantino utopistico. nel mondo pallonaro tutto è possibile, solo che mi sembra, se fosse, unallungamento dell'agonia.
Vedremo..... (sugli altri meglio ricorrere al classico velo pietoso.