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Verso Como ...

Aperto da Marco Casavecchia, 05 Novembre 2021, 08:57:42

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stefano suprani

Non vorrei passare per il difensore d'ufficio di Alvini, allenatore che a me non piace nè dal punto di vista tecnico, nè dal punto di vista diciamo così empatico, tuttavia ribadisco il concetto che in questa categoria ne mette nel taschino diversi di colleghi. La malattia del Perugia è evidentissima e non occorrono sofismi per descriverla, è una squadra con un tasso tecnico molto basso in tutti i reparti e Alvini, tecnico aziendalista come pochi, è stato molto bravo fino ad ora a maschrarli bene, sopperendo alla pochezza con l'intensità fisica e agonistica, dettando uno spartito tattico tanto rigido quanto efficace, poche idee ma applicate in modo maniacale dai suoi giocatori, nessuna divagazione sul tema è ammessa. Si potrà discutere se questo canovaccio ci piace o meno, ma poco si puo' dire sulla efficacia dimostrata fino a questo momento. Si rischia di andare fuori dalla realtà se non si parte da questi presupposti, il Perugia secondo me è una delle squadre meno attrezzate della categoria, ha sicuramente l'attacco piu' sterile, un centrocampo senza fantasia e degli esterni scarsi di numero e qualità, alcuni addirittura adattati al ruolo come Falzerano che nasce mezzala. Penso inoltre che da qui alla fine del campionato Alvini non potrà continuare all'infinito con questo tipo di approccio alle partite perchè le squadre sono ormai tutte rodate ed hanno capito molto bene i nostri punti deboli, pertanto per il futuro occorrerà decidere se continuare a dare fiducia a questo tecnico, consegnandole a gennaio almeno tre giocatori di spessore, un trequartista, un esterno e una punta, tutte operazioni complicate dal punto di vista economico, oppure sostituirlo con un "normalizzatore" alla Breda per intenderci, opzione ben piu' economica ma non so quanto possa essere efficace in un torneo così competitivo. Basta leggere le parole di tecnici e giocatori che domenicalmente vengono intervistati alla vigilia delle sfide di campionato, l'ultimo in ordine cronologico è stato Gibellini, per rendersi conto di come queste mie considerazioni siano ormai assodate da tempo fra gli addetti ai lavori, al netto degli errori che lo stesso Alvini puo' commettere come tutti nel preparare le partite e penso come molti che a Como abbia sbagliato la formazione così come l'aveva azzeccata la settimana prima, ma penso anche che a Como avremmo perso ugualmente anche con Angella in campo per intenderci, Cerri, La Gumina, Parigini e l'altro esterno dal nome impronunciabile sono troppa roba per noi quando te li trovi davanti tutti in forma strepitosa.
Ai posteri l'ardua sentenza.   

Marco Casavecchia

Maresca non ne sta azzeccando una, infatti la dirigenza del Parma sta pensando ad un suo esonero. Con quella rosa è impensabile non essere tra le prime. Caserta sta facendo meno bene di quanto potrebbe con gli uomini che ha. Difficoltà nella gestione della rosa? O modulo non azzeccato? Per lo meno si è assunto le sue responsabilità. Marino a Crotone ha imbrigliato il Monza e forse meritava di vincere. Quando si dice il manico. Sul Perugia non c'è da aggiungere molto altro. Gauccione li avrebbe spediti in ritiro. Non che lo meritassero. Lui era fatto così. Tuttavia, alla ripresa, una sana riflessione collettiva sui propri pregi e difetti, limiti e punti di forza, condita anche da un po' di autocritica, da parte di qualcuno, non guasterebbe. Forse i buoni risultati in campo esterno, paradossalmente, sono stati meno utili, a livello di percezione della forza reale della squadra, di quanto si credesse? Forse qualcuno si è convinto di essere imbattibile e che cambiare atteggiamento dopo lo svantaggio non fosse necessario? Abbassare il ritmo, per riflettere sul da farsi, ridisegnare la difesa, non poteva essere più saggio invece di continuare a prestare il fianco alle ripartenze del Como? Sette gol (ma poteva scapparci l'ottavo, a Ferrara) in tre gare non sono pochi e mettono a nudo certi limiti. Possibile che Dell'Orco e compagnia siano Angella-dipendenti? Possibile che Kouan, se non deve marcare un diretto avversario, si perda nel nulla? Possibile che una assenza, che sia Lisi, Carretta, Angella o Burrai, crei così tanti scompensi nella formazione? Ma allora il gioco, per schemi, idee, concetti o moduli che fossero, funziona solo con certi interpreti?
Solo chi attraversa il deserto, raggiunge l'oasi

stefano suprani

Detto che Alvini è certamente da considerarsi un integralista talebano dal punto di vista tattico e sicuramente non cambierebbe sistema di gioco per nessun motivo al mondo, occorre rilevare che l'ampiezza della rosa a disposizione si presterebbe anche ad altri sistemi di gioco. Si potrebbe fare tranquillamente sia il cosidetto 4 3 3, sia il piu' tradizionale 4 4 2, ma entrambi i moduli richiedono interpreti di qualità, in particolare il 442 due punte molto forti e ben assortite come ha ad esempio il Como, una strutturata e tecnica come Cerri e una veloce come La Gumina, mentre il 433 richiede il famoso centravantone che vede bene la porta e due esterni che saltano l'uomo con facilità. Ora mi chiedo dei giocatori a nostra disposizione quali possano dare garanzie in tal senso, forse Matos ha la tecnica e i tagli per il 442 ma poi De Luca non è ne un finalizzatore, ne un centravanti che sa difendere palla, di eterni che saltano l'oumo con facilità in rosa non ne vedo all'altezza, Falzerano lo fa ogni tanto ma poi non ha i tempi giusti per l'ultimo passaggio e Lisi arriva sul fondo solo quando è supportato adeguatamente. Anche portare un uomo in piu' sulla linea dei difensori rischierebbe di non risolvere i nostri problemi che per me restano piu' strutturali che tattici.

Marco Casavecchia

Va bene, ma tentar non nuoce. Anche solo in allenamento, provare a cambiare la difesa da tre a quattro, magari portando il centrocampo a tre con due trequartisti ed una punta. Qualcuno lo prenderà per un altro prefisso telefonico, ma magari la telefonata stavolta è quella giusta.
Solo chi attraversa il deserto, raggiunge l'oasi

Saint Just

Citazione di: Marco Casavecchia il 08 Novembre 2021, 13:43:52
Va bene, ma tentar non nuoce. Anche solo in allenamento, provare a cambiare la difesa da tre a quattro, magari portando il centrocampo a tre con due trequartisti ed una punta. Qualcuno lo prenderà per un altro prefisso telefonico, ma magari la telefonata stavolta è quella giusta.

non lo farà mai....per me al massimo può allenare il sansepolcro...forse il poggibonsi ma non sono sicuro
Nella buona  e nella cattiva sorte la bandiera del Grifo non si ammaina mai.

"Quelli che passano la vita facendo rivoluzioni a metà non fanno altro che scavarsi la fossa."
( Louis de Saint Just)

stefano suprani

Siamo costretti a far giocare trequartista un mediano come Kouan per mancanza di altro, addirittura due dove li peschiamo? Gyabuia e Murgia per vari motivi non mi sembrano schierabili, potresti provare con Matos che pero' ha sempre fatto la seconda punta, comunque ci sarebbe da inventare modulo e uomini, anche volendo ci vorrebbe tempo e noi dobbiamo fare punti subito, non chiacchiere.

Marco Casavecchia

Se il trend sarà questo si dovrà cambiare per forza. In effetti pensavo proprio a:
Chichizola;
Rosi o Sgarbi, Angella, Dell'Orco o Curado, Lisi o Dell'Orco in una difesa a 4.
Kouan, Burrai, Segre a centrocampo;
Falzerano, Matos;
De Luca.
Comunque riproporrei il centrocampo a tre con vertice basso come a Ferrara.
Solo chi attraversa il deserto, raggiunge l'oasi

Saint Just

Citazione di: stefano suprani il 08 Novembre 2021, 14:16:32
Siamo costretti a far giocare trequartista un mediano come Kouan per mancanza di altro, addirittura due dove li peschiamo? Gyabuia e Murgia per vari motivi non mi sembrano schierabili, potresti provare con Matos che pero' ha sempre fatto la seconda punta, comunque ci sarebbe da inventare modulo e uomini, anche volendo ci vorrebbe tempo e noi dobbiamo fare punti subito, non chiacchiere.

scusa Stefano, ma chi l'ha detto che dobbiamo giocare col trequartista? Per me non serve se fai un 4 3 3 con regista centrale e due mezze ali....
Nella buona  e nella cattiva sorte la bandiera del Grifo non si ammaina mai.

"Quelli che passano la vita facendo rivoluzioni a metà non fanno altro che scavarsi la fossa."
( Louis de Saint Just)

Marco Casavecchia

Stefano non sostiene che si debba giocare col trequartista, ma che secondo lui non c'è una soluzione tattica diversa da adottare visti gli uomini a disposizione. Come li metti, li metti, il tasso tecnico è quello. Personalmente, io vedrei meglio un 1.4.3.2.1 o 1.4.3.1.2, anche se davanti quelli sono, però una chance a bianchi mano la darei. Non rinuncerei invece al centrocampo a tre con Burrai, più basso  rispetto a due mezzali.
Solo chi attraversa il deserto, raggiunge l'oasi

Saint Just

non sono d'accordo...la soluzione tattica potreebbe essere quella indicata da te o un'altra...sicuramente la difesa deve essere a quattro, lo sostengo da sempre, salvo momenti particolari dove anche un difensivo 352 ti può aiutare.... il fiorentino non è del peso , date retta.....oggi li chiamano "aziendalisti" per me sempre " leccaculo " sono, ma questo li batte tutti ....
Nella buona  e nella cattiva sorte la bandiera del Grifo non si ammaina mai.

"Quelli che passano la vita facendo rivoluzioni a metà non fanno altro che scavarsi la fossa."
( Louis de Saint Just)

Marco Perugia

È sempre possibile fare altro con una rosa di 25 giocatori. Devi mettere un portiere poi puoi fare tutto.
Sicuramente secondo me un piano b deve esserci per forza dopo 10 giornate (ne sono state giocate 12 quindi già è tardi).
Poi è altra cosa dire cosa sia meglio in assoluto.
Il punto però è se quanto fatto fin qui è da ritenere insufficiente a tal punto da cambiare.
Secondo alcuni di voi si mentre per Alvini fin qui non lo è stato e i risultati gli hanno dato ragione (classifica).
Ora vediamo alla ripresa se qualche volta (dall'inizio o in corsa durante le partite)  ci farà vedere questo piano b.

Marco Casavecchia

Il problema non è se "noi" riteniamo quanto fatto fin qui sufficiente o meno, ma se il tecnico ritiene necessario, o comunque, prevedere un piano "B". Nel corso di un campionato, infortuni, squalifiche, cali di forma, possono rendere indisponibili uno o più giocatori in certi reparti e non sempre i sostituti sono in grado di svolgere il compito del titolare, per vari motivi. Un piano B, per esempio, difesa a 4 piuttosto che a 3, centrocampo senza trequartista, ecc. può rappresentare una alternativa o una risorsa nel caso di necessità. La sconfitta di Como, per alcuni legata quasi esclusivamente ad un errato approccio mentale dei giocatori, al punto che Santopadre si sarebbe "fatto sentire" alla ripresa dei lavori, non sarebbe legata al modo di giocare del Perugia. In un articolo di giornale, oggi ho letto che: l'innovativo gioco alviniano, le idee e i concetti ben acquisiti con entusiasmo dai giocatori, grazie sulla sagacia del tecnico e alla sue doti di condottiero, che hanno conquistato il Presidente, capace di plasmare il gruppo proponendo un calcio dalla forte identità, di fatto, non sarebbero la causa dell'umiliante sconfitta in quel di Como. Poi però si dice che il Como, ben attrezzato in attacco, aveva studiato il modo di giocare del Perugia e quindi l'atteggiamento sbagliato è l'unico ed il solo responsabile della disfatta. Opinioni. Legittime. Al di là della retorica da ventennio, che dà l'impressione (almeno a me) di voler compiacere qualcuno, giustificandone de facto l'intervento o la reprimenda preventiva (per evitare un dejà vu), forse varrebbe la pena gettare un occhio su i dati statistici delle ultime quattro partite per avere un quadro completo della situazione. A Ferrara, palo e rigore sbagliato (giusto o meno che fosse) hanno indirizzato la partita in modo diverso rispetto a Como, ma l'approccio è stato identico. In casa con la Reggina distrazioni ed errori individuali (ripetuti a Como), hanno decretato la meritata sconfitta (anche se c'è chi, tra i giornalisti, contro i calabresi avrebbe visto il miglior primo tempo disputato finora dal Perugia al Curi). Con il Brescia si è vinto grazie ad un episodio casuale in una gara che anche se fosse durata tre ore non avrebbe visto segnare nessuna delle due squadre, viste le scarsissime occasioni da gol create da entrambe. Quindi, a mio modo di vedere, pur non negando il buon lavoro fatto fin qui da tecnico e squadra, qualche campanello d'allarme non è che abbia suonato solo a Como. Se la sola assenza di un Angella crea di questi scompensi, questo potrebbe voler dire che, cambiando gli interpreti, le idee e i concetti alviniani sono difficilmente applicabili dai sostituti con altre caratteristiche. Quindi, un piano B, è più che necessario, a parer mio. Discorso a parte meritano le conferenze del tecnico. Detto che io resto dell'idea che per me sono assolutamente inutili se condotte così, con un tecnico che spesso non risponde alle domande, anzi ne fa lui all'interlocutore di turno, oppure svicola argutamente con una battuta o una non risposta, finalmente (dal mio punto di vista), questa cosa è emersa nel corso della trasmissione "Fuori Campo" di Marioni. Il quotato giornalista Sampaolo ha affermato che sarebbe compito dei suoi colleghi insistere e pretendere una adeguata e coerente risposta alle domande rivolte al tecnico. Simpaticamente aggiungo che, se il buon Alvin Superstar fosse stato un mio alunno, con quelle "non risposte" avrebbe riportato molte insufficienze. L'arte della retorica intesa come l'arte del dire, del parlare, e più specificamente del persuadere con le parole è un bell'esercizio al quale si ricorre oggi troppo spesso per non dire nulla dicendo molto. Sprecata in ambito "pallonaro".
Solo chi attraversa il deserto, raggiunge l'oasi

Marco Perugia

Evidentemente fin qui ha ritenuto non usare un piano b e la classifica gli da ragione.
Ora vedremo. Come ho scritto sopra per me non è concepibile non averlo.
Che a como ci sia stato un blackout indipendentemente dal modulo è chiaro, poi può pure essere che il modulo non ha aiutato contro un como in forma e in buona giornata e prese due sberle si è spenta la luce.

Marco Perugia

Sulle conferenze non capisco proprio cosa si cerca.
Ma tutti gli altri allenatori cosa dicono di così interessante?
Ci saranno tre o quattro mosche bianche in tutta Italia e spesso sono strumentali e lo fanno per portare l'opinione dove vogliono loro.
Da questo punto di vista da Alvini quest'anno cosa si pretenderebbe e comunque nella trasmissione fuori campo piu che dare la colpa ad Alvini si è data la colpa a chi fa le domande.
Se poi ci confrobtiamo con l'estero le conferenze sono anche peggio che proprio non interessa il calcio parlato e gli allenatori non spiegano proprio niente.

Marco Casavecchia

Non sono d'accordo. Di tecnici più inclini a dare spiegazioni e chiarimenti tattici te ne potrei citare diversi. Gli ultimi a Perugia? Per esempio Cosmi e Caserta. Ti dirò, anche Breda. Cosa mi aspetto? Chiarezza e risposte dirette. Colpa dei giornalisti? Già alcuni (scomodi?) non entrano, altri sembrano troppo  morbidi. Non so quale trasmissioni segui, ma a livello nazionale le fanno eccome e anche ai big.
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